Con decreto del 11 ottobre 2016 il Primo Presidente della Corte di cassazione aveva assegnato alle sezioni unite la trattazione del caso sottoposto all’esame della prima sezione della corte di cassazione, e nel quale la Corte territoriale aveva rigettato l’eccezione di nullità sollevata dalla difesa dell’imputato in merito alla omessa notifica dell’avviso dell’udienza preliminare, affermando che l’omessa notifica all’imputato dell’avviso di cui all’art. 419 c.p.p. non costituisce ipotesi di nullità assoluta ai sensi dell’art. 179 c.p.p., bensì rientra nel regime di cui all’art. 180 c.p.p.
Le Sezioni Unite, con sentenza n. 7697 del 17 febbraio 2017 hanno condiviso il ragionamento contenuto in un precedente orientamento giurisprudenziale, ribadendo che allorché il legislatore ha fatto riferimento alla “citazione” ha voluto dare a tale espressione non il significato di formale ed espresso invito a comparire, ma di atto, o meglio, di insieme di adempimenti a carico dell’ufficio, con i quali l’imputato, l’indagato o il condannato vengono posti in condizione di partecipare ad una fase processuale che si conclude con una decisione, fase anche antecedente o successiva rispetto al giudizio in senso stretto, come pure incidentale rispetto al procedimento principale.
Inoltre, ribadisce la decisione, se diversamente il legislatore avesse inteso limitare la sanzione dell’art. 179 c.p.p. alla sola citazione dell’imputato per il giudizio in senso stretto, gli sarebbe stato facile precisarlo; né si poteva pretendere una lunga elencazione di tutte le ipotesi di convocazione del predetto da inserire nella previsione normativa.
In considerazione di quanto sopra è stato affermato il seguente principio di diritto: l’omessa notifica all’imputato dell’avviso di fissazione dell’udienza preliminare configura un’ipotesi di nullità assoluta, insanabile e rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento, derivante dalla omessa citazione dell’imputato.
